Comune di San Giuliano Terme

STORIA E TERRITORIO

Situato ai piedi del monte Pisano, San Giuliano (m ab. 30 584) lega il suo nome e la sua storia a due elementi: il marmo bianco-giallastro che riveste tante chiese Pisane e le sorgenti termali.
Certamente già abitato in epoca preistorica, sono gli etruschi che vi si insediano stabilmente e avviano l'attività di estrazione del marmo e di sfruttamento delle acque.
Con i romani le acque curative giungono ai Bagni di Nerone di Pisa (v. pag. 51) grazie all'acquedotto (sec. il), di cui restano alcune arcate in località Caldaccoli.
Al declino medievale, in cui le terme sono abbandonate e San Giuliano è al centro delle lotte tra Lucca e Pisa, segue una parziale ripresa con i Medici e il definitivo decollo sotto i Lorena, che rilanciano il territorio con I'edificazione delle Terme (1742). a opera di Ignazio Pellegrini.
Attorno allo stabilimento termale l'intero abitato rifiorisce, in un susseguirsi di stagioni di turismo d'alto livello dove alle cure si sono sempre coniugati I'intrattenimento e la cultura.
All'eleganza degli ambienti si accosta il beneficio delle cure legate alle acque solfatocalcico - magnesiatiche e sgorgano a 40°C e di trattamenti più ampiamente legati al benessere.
San Giuliano Terme è punto di partenza per numerose escursioni al monte Pisano, sul quale vi sono due Aree naturali protette di Interesse locale (ANPIL) dalle caratteristiche opposte, collegate da una rete sentieristica.
L'area di Monte Castellare (237 ettari) è caratterizzata dalla gariga, la vegetazione tipica dei terreni calcarei e rocciosi mediterranei, come l'euforbia spinosa e il mirto, oltre a numerose specie di orchidee selvatiche; non c'è acqua superficiale, ma la fessurizzazione della roccia determina numerose sorgenti termali spontanee sfruttate fin dall'antichità.
Tra i fenomeni carsici più interessanti è la Buca delle fate, cavità da cui d'inverno si sviluppa vapore acqueo.
Importante il sito archeologico, tuttora oggetto di scavo, che ha restituito reperti dell'età l'età del Bronzo e del Ferro, oltre a un insediamento etrusco.
La valle delle Fonti (193 ettari) si sviluppa lungo il corso del torrente Zambra e ha un microclima umido (ontani, noccioli e felci) per le numerose fonti che vi affiorano, le cui acque purissime furono imbrigliate nell'acquedotto di Asciano per rifornire Pisa: per volere del granduca Ferdinando I, tra il 1588 e il 1613 furono condotte a termine le 934 arcate che in 6 km metà del '700 giungevano in città.

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