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Comune di Montopoli in Val d'Arno
CENNI STORICI
Su un piccolo rilievo tufaceo lambito a nord dall'Arno fin dall' VIII secolo doveva sorgere una rocca, scelta dai vescovi di Lucca per lo sviluppo di un borgo fortificato.
Contesa da lucchesi e pisani, Montòpoli (m 98, ab. 10 063) decise di darsi a Firenze nel 1349 divenendo così sede di una guarnigione permanente e di un vicariato,
trasferito in seguito a San Miniato; tenne a lungo la podesteria, ceduta a Castelfranco di Sotto solo alla fine del '700.
Oggi è importante centro industriale nel settore conciario.
La fisionomia di borgo medievale, con le case-torri strette da fortificazioni, è stata in gran parte cancellata,
così come la rocca distrutta nel 1944: un parco archeologico ne salvaguarda l'area dove sono state rinvenute una cisterna, tratti di
fortificazioni e una necropoli che risale probabilmente alla terribile peste del '600. La stona antica sopravvive nell'arco di Castruccio,
ai piedi della rocca, e nella vicina torre omonima oltre che nella quattrocentesca torre di S. Matieo, che svetta isolata davanti al palazzo comunale.
Nella piazza principale, sotto la quale si è rinvenuta una cisterna che raccoglieva l'acqua dalla rocca, è il palazzo del Vicariato, poi podesteria e oggi adibito ad albergo.
Anche il campanile della pieve di S. Stefano è una torre merlata; all'interno della chiesa, a navata unica, sono opere di epoche diverse tra cui un Crocifisso ('300),
una tela con Madonna del Rosario di Francesco Curradi (1600) e il Peccato originale di Jacopo Vignali.
La chiesa del conservatorio di S. Martu, sorta alla fine del '600 per il monastero benedettino femminile, conserva una
tavola trecentesca con Madonna col Bambino, all'altare maggiore un'interessante Resurrezione di Lazzaro del Cigoli;
l'altare destro reca la Madonna con le anime del Purgatorio, di Antonio Franchi.
Il Museo civico di palazzo Guicciardini testimonia la storia del territorio, soprattutto nella sezione archeologica dedicata all'archeologo montopolese Isidoro Falchi
i cui scavi hanno riportato in luce Vetulonia; tra i reperti della sua collezione personale, un cratere attico a campana a figure rosse (fine sec. rv a.C.).
Anche nella frazione di Marti (m 140) la storia delle antiche contese non ha lasciato traccia, ma resta la piacevole posizione su un'altura tra i torrenti Chiecina e Ricavo.
Testimoni di un passato nobile e prestigioso sono tuttavia i palazzotti e le ville del Suo territorio, come la trecentes~a~reue di S Maria dalla semplice
facciata in laterizio con bacini ceramici; all'interno una splendida quanto inattesa decorazione ad affresco, che nella parte presbiteriale vede un capolavoro del
Bamberini (1719): nella navata, affreschi ottocenteschi di Filippo Lenzi e altari seicenteschi. con S Pietro che risana lo stornio di Matteo Rosselli (1622)
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Montopoli in Val d'Arno (Comune) -
La Rotonda di Montanari Cristiana (Ristoranti) -