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Palaia : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diPisa.

Comuni

Comune di Palaia

CENNI STORICI

Secondo l'etimologia latina Palaia (m 240, ab. 4522) indica un luogo di raccolta e di lavorazione dei pali di legno impiegati nella costruzione di edifici e imbarcazioni.
Le tombe e i numerosi reperti rinvenuti recentemente testimoniano come l'origine dell'insediamento risalga al periodo etrusco.
Durante il '300 la Cittadina conobbe un momento di notevole prosperità che seguì la nascita di importanti monumenti, tra i quali è doveroso menzionare la famosa pieve di S. Martino del 1279, elevata a monumento nazionale.
Costruita in laterizi, presenta elementi romanici e gotici e una facciata che propone un effetto visivo molto suggestivo nell'alternarsi di elementi decorativi in pietra con la muratura in mattoni. All'esterno 85 piccoli archi sono coronati da altrettanti archetti. L'opera, limitatamente al periodo finale della sua costruzione e con particolare riferimento alla decorazione in cotto, è attribuita ad Andrea Pisano.
L'interno è a tre navate con il presbiterio rialzato su cui si aprono tre cappelle e un'abside di forma semidecagonale.
Di notevole importanza è il fonte battesimale * in pietra, proveniente dall'antico tempio di S. Maria in Repezzano, vicino Palaia, andato distrutto nella prima metà del '600.
Sull'omonima piazza sorge la chiesa di S. Andrea risalente alla prima metà del '200. Al suo interno, ad aula rettangolare con una cappella su ogni lato, si conservano preziose opere d'arte: un fonte battesimale in marmo bianco a copertura lignea esagonale del 1583; una Madonna col Bambino in legno dipinto e dorato di Francesco di Valdambrino del 1403; un Crocifisso in legno dipinto attribuito a Giovanni Pisano e uno della prima metà del '300.
Una Madonna col Bambino in terracotta di Andrea Della Robbia e due angeli reggi candelabro in legno dorato del '700 provengono dalla chiesa di S. Maria.
Un recente restauro ha restituito la pieve di S. Gervasio, sorta nel sec. xi a ridosso delle mura del castello, su un edificio preesistente di cui restano alcuni capitelli 'a tavola' di stile longobardo. La torre campanaria risale al sec. XVII.
Nel piccolo borgo di Montefòscoli, frazione di Palaia, in una casa padronale risalente al Mille, acquistata nel XVI secolo dalla famiglia pisana Vaccà Berlinghieri e convertita in fattoria, dal 1996 ha sede la Mostra permanente della civiltà contadina.
All'entrata sono esposti i vari tipi di attrezzi usati per lavorare la terra, mentre all'interno si possono visitare le cantine dove si produceva il vino, il frantoio dove venivano lavorate le olive, il coppaio dove si conservava l'olio e i numerosi oggetti d'uso quotidiano. A seguito di alcuni interventi di manutenzione fu scoperta una galleria medievale di collegamento con la parte più alta del paese, dove sorgeva il castello. Furono così ritrovati molti attrezzi agricoli, portati nei vari casolari della Valdera e restaurati.
Ogni anno, tra aprile e maggio, il Comitato di promozione culturale di Montefoscoli organizza la Festa della civiltà contadina durante la quale, oltre a visitare il museo e il borgo, è possibile assistere alla rievocazione di antichi mestieri e alla rassegna del modellismo agricolo d'epoca e contemporaneo.
Una deviazione sulla sinistra conduce a Legali, dove merita una visita l'affresco di Benozzo Gozzoli con la Crocifissione nella cappella di S. Caterina.

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Hotel nel Comune di Palaia Tot: (1)  - 

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Palaia (Comune)  -  Albergo Montechiari sas (Hotel)  - 

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