Comune di San Miniato

CENNI STORICI

San Miniato (m 140, ab. 26 787) sorge su un sistema collinare piccolo ma di significativa importanza strategica, che vede la successione di insediamenti etruschi prima e r e mani poi.
Intorno al 713 un gruppo di 16 longobardi lucchesi vi edifica una chiesetta intitolata a S. Miniato, primo nucleo del borgo che già da Ottone l(962) attirerà i favori imperiali, con l'istituzione certa dal Mille di un vicariato imperiale a controllo delle vie di transito costituite dai fiumi, Arno, Era e dalle vie Tosco-romagnola e Francigena; tra i vicari figura Bonifacio, marchese di Toscana e padre di Matilde di Canossa che qui nacque nel 1046.
San Miniato 'al Tedesco' ospitò spesso imperatori (Federico Barbarossa da qui emise due diplomi importanti su questioni del territorio pisano) e papi, seguendo le alterne fortune imperiali in Italia.
Il vertice fu raggiunto con Federico II che concesse privilegi e ristrutturò l'apparato militare ma. tramontata l'epoca sveva, la cittadina già percorsa da spinte verso l'autonomia comunale ebbe una parentesi guelfa in cui partecipò alla lega contro Pisa, per tornare poi fieramente ghibellina protetta dai vicari imperiali.
Quando il comune riuscì a darsi ordinamenti autonomi scelse la parte guelfa e dal 1291 riuscì a condurre una politica equidistante tra Firenze e Pisa.
Inizia un periodo di splendore e ricchezza grazie anche alle salatissime gabelle che i sanminiatesi riscuotevano sulle strade che controllavano. Firenze riuscì a piegarla, ultima tra i centri della zona, solo dopo un lungo asse dio (1370) e la resa dovette essere totale: nuovi statuti, un vicariato fiorentino e moneta e unità di misura fiorentine. Perduta I'indipendenza e la ricchezza, la ripresa fu difficile, ma con Firenze granducale e la famiglia Grifoni fu tra i centri toscani più importanti, aggiornando anche la edilizia con il gusto fiorentino.
Nel 1620 Maria Maddalena d'Austria, moglie di Cosimo Il, ottenne per San Miniato il titolo di città e la sede vescovile.
Il governo dei Lorena coincise, anche dopo la restaurazione, con un periodo culturalmente fecondo che ha lasciato notevoli segni in città.
Assegnata nel 1925 alla provincia di Pisa, ha sviluppato nel secondo dopoguerra il settore dell'industria conciaria.

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